RISULTATI DELLE VETTURE TURISMO AL 53ESIMO TROFEO “LUIGI FAGIOLI”: IL MOTORE VA KO E MARCO SBROLLINI ESCE DI SCENA A META’ DI GARA 1. LOTTA SUL FILO DEI CENTESIMI PER VINCENZO OTTAVIANI, AL QUALE LA SOMMA DEI TEMPI ASSEGNA IL PRIMO POSTO NELLA CLASSE 1600 DEL GRUPPO N. OTTIMO PAOLO BICCHIERI: PRIMO NELLA CLASSE 2.0 E TERZO ASSOLUTO NELLA RACING START PLUS
GUBBIO - Sfortuna senza fine, quest’anno, per Marco Sbrollini: sistemata la centralina del cambio nelle prove ufficiali con un ottimo tempo (sotto i 2 minuti) nella seconda sessione, il 41enne portacolori della Speed Motor è stato tradito dalla rottura del motore nuovo della sua Lancia Delta Evo nella gara 1 del 53esimo trofeo “Luigi Fagioli” - ottava tappa del campionato italiano di velocità in montagna 2018 - all’altezza della curva della della “Scola”, poco dopo metà dei 4150 metri del tracciato. La sua avventura è pertanto finita qui: una vera e propria beffa nell’appuntamento di casa per la scuderia di Gubbio e conferma del titolo in E1 Italia che per Sbrollini sta diventando sempre più difficile, a seguito dei tanti imprevisti che lo hanno più volte messo fuori gioco. Battaglia era preannunciata e battaglia è stata più che mai nella classe 1600 del gruppo N per Vincenzo Ottaviani su Citroen Saxo: una vittoria di gara per parte con il grande rivale per la conquista della coppa di classe, il lucano Rocco Errichetti, al volante della stessa auto; al mattino, 2’12”61 per Ottaviani e 2’12”73 per Errichetti, che nel pomeriggio è stato più veloce per soli 3 centesimi (2’12”84 contro 2’12”87), per cui alla fine Ottaviani l’ha spuntata con un margine di 9 centesimi. Più equilbrio di così… e sfida sempre più avvincente fra i due.
“Soddisfazione e amarezza nello stesso tempo – ha commentato Ottaviani – perché se da una parte ho stabilito il nuovo primato assoluto di classe in gara 1, dall’altra tutto il lavoro del week-end è stato vanificato da quei tre centesimi di ritardo in gara 2. Io ed Errichetti ci siamo quindi presi gli stessi punti e la situazione in classifica è rimasta immutata: con un bottino pieno, avrei recuperato 5 punti. Per il resto, auto ok grazie anche a Marco Sbrollini e al “set up” volante che abbiamo effettuato”. Podio soltanto sfiorato in Racing Start, invece, per Riccardo Urbani su Mini Cooper S: alle spalle di Antonio Scappa e Oronzo Montanaro si è inserito Lorenzo Mansueto con la performance in gara 1. Riccardo Urbani aveva fatto registrare 2’12”87, tempo superiore di 1”24 a quello di Mansueto, poi in gara 2 si è classificato terzo in 2’09”97, ma Mansueto ha contenuto il distacco a mezzo secondo esatto e nella somma di tempi è rimasto avanti per 74 centesimi. Quinto (i responsi di gruppo sono anche quelli della classe 1.6 delle turbo) è il veterano Gianni Urbani, padre di Riccardo, sempre su Mini Cooper: 2’13”35 e 2’12”50 i verdetti del cronometro. Nella Racing Start Plus, impresa dell’altro pilota locale della Speed Motor, Paolo Biccheri su Renault Clio Cup, che ha vinto la classe 2.0 con gli eccellenti tempi - in fotocopia pressochè perfetta - di 2’09”85 e 2’09”62, per un totale di 4’19”47. Grazie anche ai ritiri di Salvatore D’Amico e di Giacomo Liuzzi, Biccheri sale sul podio assoluto di raggruppamento con il terzo posto finale - dietro le Mini Cooper di Francesco Savoia e Gianni Loffredo – ed è primo fra le vetture aspirate, anche se questo titolo ha un valore meramente platonico.
“Dopo un anno di inattività – ha ricordato Biccheri – tutto avrei pensato, fuorchè di abbassare il mio personale di oltre 2”. La macchina è perfetta, così come gli assetti”. Fuori dal podio di classe 2.0 gli altri tre della Speed Motor che correvano con la Bmw 318 della Racing Series: quinto è Federico Lilli (2’20”96 e 2’19”01), sesto il presidente della scuderia, Tiziano Brunetti (2’21”39 e 2’20”10, con un netto miglioramento rispetto alle prove) e settimo Paolo Bianconi (2’31”67 e 2’24”50), che può archiviare positivamente l’esordio assoluto in una cronoscalata. Nonostante l’eccezionale recupero, Lodovico Manni non riesce a salire sul podio del gruppo Produzione di Serie con la sua Renault Clio Williams, penalizzata da una frizione “scivolosa”: settimo al termine di gara 1 in 2’29”31, Manni ha abbassato di oltre 7 secondi la sua prestazione in gara 2 (2’22”23) ed è finito quarto, comunque staccato dal terzo. Come gustosa consolazione, per lui c’è il primo posto nella classe 2000. Bilancio finale del trofeo “Luigi Fagioli” affidato al presidente della Speed Motor, Tiziano Brunetti: “La coppa per scuderie qui a Gubbio ha un sapore tutto suo – ha precisato – ma siamo tutti dispiaciuti per Michele Fattorini e per Marco Sbrollini, battuti solo ed esclusivamente dalla sfortuna. Sono certo che si riscatteranno quanto prima, perché si tratta di due piloti di alto livello. Agli altri faccio i miei complimenti: a chi ha contribuito a far vincere la coppa, a chi ha dominato le classi, a chi ha ottenuto i tanti piazzamenti d’onore e all’intera squadra, che ha rappresentato al meglio l’immagine del nostro team”.
19 agosto 2018
Ufficio stampa